Contro il mondo moderno
Proviamo a spiegare cosa ha detto il ministro all'Esoterismo Giuli
Cercando i riferimenti precisi del discorso del ministro, ho trovato l’editoriale di Domani scritto da Colamedici in cui invita a non sottovalutare le parole di Giuli, ma a studiare, farsi domande, essere critici. Eccoci qui.
Chiamato a sostituire il cugino scemo di Paperino, il ministro della cultura Giuli ha deciso di improntare il suo mandato in tutto altro tono rispetto al suo predecessore. Basta con le macchiette, basta con le cazzate, siamo fascisti, diamine.
Quindi, prima un bel pippone sesquipedale per far capire a tutti che non scherziamo, e perfetto per picchiarci quel pisquano Renzi, poi un dogwhistling così forte da svegliare i cani morti. Molto interessante vedere come Cruciani svaluti molto la cosa come se fosse una sciocchezza, una esagerazione fuori luogo del ministro. Non lo è.
Tamburi dagli abissi
Qualche mese fa, in una frazione umbra. Un pomeriggio luminoso.
Il vicolo da cui passiamo e stretto e pieno di merda di piccione. Svolta a sinistra, aprendosi in una via dietro alle case della strada principale. Uno scorcio di verde dietro un cancello, spazzatura ammucchiata, una bicicletta, da un lato la porta sul retro del vecchio bar, dall’altro quella del magazzino che dobbiamo controllare. Mentre mio padre armeggia con un grosso mazzo di chiavi, lo sento.
TUM TUM TUM TUM TUM TUM TUM. Tamburi. Solo un attimo, poi scompare. Mi prende di sorpresa e non riesco a trovarne la fonte. Forse una televisione ad alto volume da qualche finestra. Dopo un po’di tentativi la chiave giusta apre la serratura, e possiamo entrare.
“Lui era un cantante lirico, lei una professoressa di religione. Questa è tutta roba che non torneranno a prendere, vedi un po’ se c’è qualcosa che ti interessa.”
La luce del pomeriggio fa splendere la polvere sospesa nell’aria immobile della stanza. Mobili, scaffali, scatole ovunque. Qualche quadro di dubbio gusto. La porta del bagno, la porta per un corridoio che dà sul giardino. Ecco tutto.
Quando mio zio ha chiuso il bar, ha affittato il magazzino a questa coppia che poi se ne è andata lasciando tutto quanto, e ora tocca a me e mio padre dividere le cose utili dalla spazzatura e fare pulizia. E mentre inizio ad aprire le scatole, di nuovo, il suono.
TUM TUM TUM TUM TUM TUM TUM
Non viene da nessuna parte, ma è dappertutto. Per un attimo solo. Mio padre non sembra averlo sentito, mentre inizia ad aprire le prime scatole che trova.
“Allora, qui ci sono i cd: Vivaldi, Bach, musica classica varia, qualche compilation anni ‘80. La colonna sonora del Gladiatore, bella. Ah, “Le migliori canzoni dell’Italia fascista”, fantastico.” In mezzo a tutta la lirica troviamo almeno un paio di queste raccolte di canzoni del ventennio. Spazzatura nostalgica.
Passiamo agli scaffali e le scatole continuano a rivelare merce particolare. Della guerra di Von Klausevitz, vari libri sul Cristianesimo. Libri sullo yoga, sul Taoismo, sui Chi. Più di dieci libri sul Tantra, da quelli più teorici a quelli in formato grande pieni di foto, addirittura due copie di un percorso di coppia per raggiungere l’armonia. Gongolo come un bambino, sono tutte cose che aggiungo con piacere alla mia biblioteca. Male che vada le spaccerò in giro.
Uno dei più importanti trattati di rabdomanzia mai scritti. Una edizione del Don Chisciotte molto pregevole. Incontri con uomini straordinari, con i baffoni di Gurdjieff che mi salutano dalla copertina.
TUM TUM TUM TUM TUM TUM TUM
Il libro segreto dei grandi esorcismi. Il primo volume di una raccolta di Vangeli apocrifi. Manuale di Yoga Kundalini delle Edizioni Mediterranee, cazzo, bella roba, e in fondo alla scatola TUM TUM TUM TUM TUM TUM TUM
Cavalcare la tigre. Lo yoga della potenza. Metafisica del sesso.
Julius Evola. Un po’ non ci credo, un po’ a questo punto me lo aspettavo.

Leggi Evola, uccidili tutti
Avevo conosciuto Evola più di dieci anni prima.
Tramite infiniti giri su Facebook, ero finito a leggere il blog di Svart Jugend, un fascista romano pazzo e alcolizzato che gridava le sue follie senza alcun tipo di censura. Un relitto umano che non poteva fare altro che bere e soffrire. La periferia, lo schifo, la rabbia. Non era un bel periodo per me, mi stavo facendo un sacco di domande sul mio futuro e non avevo praticamente nessuna risposta. Ero molto arrabbiato.
Dopo che Altaforte gli ha pubblicato un libro sta carogna ha cancellato tutto, così che si ritrovano solo poche tracce di quello che ha scritto. Ma l’articolo che lessi per primo è rimasto.
“Quando arriverà il collasso definitivo, sarà una grande festa per noi che già abbiamo perso tutto.”
Mi ricordo questa frase scritta bianco su nero, formato copertina di Facebook. Mi ricordo che mi affascinò. Stavo finendo l’università, avevo capito qualcosa di più del mondo e quello che avevo capito mi faceva schifo.
“Leggi Evola. Uccidili tutti.”
Chi cazzo è Evola. Veloce ricerca su Google, ok, fascismo esoterico, contro il mondo moderno, gli Orientamenti skimmati al volo, tutto meraviglioso e assolutamente ilare. Informazioni archiviate. Rabbia accumulata. Evola. Un nome che rimane in testa.
Mi laureo, e per non farmi mancare niente mi butto di testa nell’impresa meno sensata della mia vita, tre mesi al call center. In Polonia. “Affittamacchine.com, buongiorno, sono Tommaso. Con chi ho il piacere di parlare?” 1 Tre mesi di delirio. Vodka alla nocciola, caffè, sigarette, la mia cigar box e le prime decine di ore passate a strimpellare come stimolo a sopravvivere alle giornate lavorative. Colleghi da tutta Europa. Gente giovane, che se la vive come un Erasmus lavorativo. Gente che “ma tu per la pensione come ti stai organizzando? No perché cazzo è importante!” Tanta gente normale, qualche disperato, qualche mostro. Io frequentavo un po’ tuttu, ma poi stavo per gran parte del tempo da solo.
Visto che a livello esistenziale ero veramente in crisi e cercavo ispirazione un po’ ovunque, un po’ per riderci, un po’per il fascino del proibito e un po’ per sincera curiosità, ordinai online Cavalcare la tigre e un altro libro che in questo momento non riesco a ricordare. Iniziai a studiare, e non posso negare che alcuni ragionamenti mi lasciarono la pulce nell’orecchio.
Una premessa importante è che, nello studio della sua opera, dobbiamo ricordare che Evola era un nazista, che ha collaborato con le SS e che se stai leggendo queste parole probabilmente ti avrebbe segnato nelle fila delle persone da fucilare o da usare come schiavo o serva. Proprio perché i suoi ideali ci fanno schifo, dobbiamo metterci i guanti, infilare le mani nella merda e cercare di tirarne fuori quanto ci serve non solo per comprendere alcuni fenomeni della storia italiana di ieri e di oggi (per quanto ho i miei dubbi nell’immaginarmi Giusva Fioravanti che tra una sparatoria e l’altra va a farsi spiegare Guenon da un paralitico o che il ministro Giuli abbia veramente compreso qualcosa della Tradizione), così come quelli in corso in altri paesi, ma anche per allargare il nostro orizzonte di pensiero e di azione verso uno spazio spirituale, filosofico e politico che da troppo tempo abbiamo lasciato scoperto, cosa per cui stiamo pagando un prezzo di cui non abbiamo ben chiara l’entità ma che sarà di sicuro altissimo.
Gli Orientamenti, parte 1
Cerco di trasmettervi un po’ del succo delle idee che Evola esprime nel libro, che è del 1953 (col cazzo che i fascisti sono scomparsi con la fine della guerra, anzi, non hanno smesso un momento di lavorare). E’ un libro politico orientato verso l’interiorità, che vuole predisporre chi lo legge ad un cambiamento e al radicamento di alcune opinioni.
Esiste uno spazio politico da intendere come altro e radicalmente diverso rispetto a quelli comunemente intesi nella contemporaneità (comunismo, fascismo, liberismo): è quello della Tradizione, nella maniera intesa da Guenon, ovvero quello delle società rette da principi trascendenti.
Un esempio di residui di questo spazio sono le teocrazie (Vaticano, Iran, il Tibet prima che la Cina lo annettesse) e, a suo modo, Israele, sia quella antica che quella moderna. Ma nella pratica, tutte le società precedenti alla Rivoluzione Francese sono società tradizionali, almeno nella forma esplicita. Ed in teoria, ogni società “moderna” può attraversare una nuova era oscura e tornare ad ancorarsi nella trascendenza (pensate all’Iran).
La Rivoluzione Francese prima e la sconfitta di Baffino dopo hanno gravemente minato le premesse per l’esistenza di queste società, per la felicità di chiunque le riconosca come desiderabili.
In maniera molto chiara Evola spiega a chi lo legge, che nella sua idea sono i vecchi e nuovi fascisti, e nella pratica gli incel, che le cose sono cambiate e che bisogna adattarsi. Il Kali Yuga è arrivato, insieme al liberismo e al voto per le donne. Siamo nell’era della decadenza, che durerà un bel po’, e a cui bisogna resistere prima di tutto nella vita personale.
Immagini motivazionali sul Kali Yuga
Evola quindi si appoggia a Junger (“Portarsi non là dove ci si difende, ma là dove si attacca”) per chiamare i polli al suo ascolto alla lotta: la società borghese arriverà alla fine, verrà hegelianamente negata, ma la sintesi non è affatto determinata.
Occorre quindi impegnarsi a cavalcare la tigre, sfinire il nostro avversario fino ad averne ragione e sottometterne la forza.
Ora, vi invito a fermarvi un attimo e a riflettere su tutto questo messaggio, magari ascoltando i Fontaines D.C., perché questa è solo la prima parte di una lunga analisi e di tanti ragionamenti che non possono essere affrontati tutti in una volta.
Vi piace il mondo moderno? Senza Dio, senza significato, senza trascendenza. Senza speranza, pronto ad essere inghiottito dalla prossima estinzione di massa. Individui atomizzati che si scontrano come formiche.
Non credo di essere d’accordo con il 90% di quello che dice Evola, ma credo che il suo sia il punto di vista di un mio nemico su di un altro nemico. Credo anche che Evola abbia in mano qualcosa che non gli appartiene, con cui ha giustificato schifezze irripetibili durante e dopo la guerra. E sono profondamente convinto che sia ora di riprenderci indietro tutto quello che ci è stato ingiustamente sottratto.
[Continua]
Qualche esempio di risposta, per intenderci
a)”Ciao, non ho mai affittato una macchina, spiegami tutto!” (15 minuti di nastro registrato umano)
b)”Ciao, mi sono reso conto che la mia PostePay non è una carta di credito e qui al bancone mi dicono che la vostra prenotazione che ho pagato Xcento euro non è valida, cosa vuol dire?” (che probabilmente hai perso i tuoi soldi, coglione)
c) “Hi we are a couple of chinese tourists in Montepulciano, we rented a petrol 500 but my husband put gasoil in it, now it is stuck, what do we do?” (you grab the dick of your husband and pull very hard)
d) “HEBREW! I WANT TO TALK WITH SOMEONE WHO SPEAKS HEBREW!” (ogni tot arrivava la giornata degli israeliani incazzosi che usavano il nostro sito perché era specificato che avevamo gente che parlava ebraico, ma chiaramente non ne avevamo a sufficienza)